Un danno cerebrale può seriamente compromettere la capacità cognitive, come attenzione, memoria, linguaggio; e ancora, ragionamento logico-deduttivo, emotività.
I Deficit Neurologici coinvolgono inoltre tutte le persone implicate nella rete di relazioni del paziente. Parenti e amici si ritrovano di conseguenza, pa dover gestire profondi cambiamenti del loro caro:
“non è più come prima, è sempre distratto e non ricorda più le cose”.
“quando parliamo devo ripetere più volte ciò che dico, ha difficoltà nella comprensione/espressione linguistica”.
“é sempre stata una persona calma ma dall’incidente è molto più irascibile”.
Per fronteggiare queste difficoltà, dall’unione della Psicologia con le Neuroscienze è oggi possibile ricevere un aiuto concreto e scientificamente validato, strutturato in quattro domini principali:
Diagnosi degli esiti: una valutazione neuropsicologica attraverso colloqui clinici e somministrazione di test. Serve a tracciare un profilo delle abilità cognitive impoverite dal danno cerebrale e inoltre a definire gli obiettivi terapeutici volti al miglioramento della salute del paziente.
Riabilitazione: un percorso di training cognitivo impostato sullo specifico profilo del paziente, volto al recupero delle abilità perse ed in aggiunta al rafforzamento delle abilità residue.
Follow-up: un percorso di monitoraggio nel tempo attraverso colloqui clinici e somministrazione di test per controllare ulteriormente l’evoluzione dello stato di malattia e i progressi raggiunti.
Parent training: un percorso informativo e formativo rivolto a chi quotidianamente si prende cura del proprio caro, volto a fornire strategie e strumenti utili a gestire e superare le difficoltà riscontrate.